Incentivi per l’e-commerce nel settore agricolo ed alimentare

 

Nell’ambito delle attività di informazione che il GAL realizza per favore l’utilizzo di contributi pubblici per sostenere l’ammodernamento delle aziende agricole ed alimentari, si informano le aziende agricole ed alimentari di una nuova opportunità, da cogliere al volo.

Il Ministero delle politiche agricole (Mipaaf), nell’ambito del cosiddetto pacchetto “Campo libero”,  ha previsto l’erogazione di contributi pubblici per sostenere progetti aziendali finalizzati al commercio elettronico, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

Il commercio elettronico dei prodotti alimentari e del vino sembra aver ingranato la marcia giusta anche sul mercato italiano: gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano segnalano che gli acquisti di cibo e bevande (vino compreso) rappresentano oggi il 3% circa delle vendite on line e sono in forte crescita.

La strada scelta dal Mipaaf è quella del credito automatico di imposta a favore dei progetti che puntano alla realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche, con una dotazione di 3,5 milioni di euro, per i due anni, a livello nazionale.

Le condizioni per accedere all’aiuto sono:

  1. Massimale massimo di 50.000 euro per impresa (piccole e medie imprese, aziende agricole, consorzi, cooperative):
  2. Contributo pari al 40% calcolata sulla spesa sostenuta, ma varia:
    1. per le imprese di produzione agricola primaria nei limiti del “de minimis agricolo”, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa (15.000 euro ad impresa nell’arco di tre anni),
    2. per le micro, piccole e medie imprese (PMI) di prima trasformazione di prodotti agricoli nel limiti del “de minimis generale” (200.000 euro per impresa nell’arco di tre esercizi finanziari);
    3. per le PMI che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non compresi nell’Allegato I, nei limiti del “de minimis generale” (200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari) ma nella misura del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese.
  3. Le spese ammissibili all’aiuto devono essere finalizzate esclusivamente all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico: dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione di siti web, sviluppo di database e sistemi di sicurezza.
  4. Tempistica: potranno fruire dell’agevolazione le spese per nuovi investimenti effettuate nel periodo che va dal 14 marzo 2015 (data di entrata in vigore del decreto) fino al 31 dicembre 2015; per i successivi periodi d’imposta, nel corso dell’intero anno precedente a quello di presentazione della domanda.

Per quanti hanno necessità di avere ulteriori informazioni per fare la domanda si invitano a rivolgersi ai tecnici della propria organizzazione professionale.