Venerdì 23 ottobre scorso il GAL ha presentato alla Regione Emilia Romagna il fascicolo di candidatura all’attuazione del nuovo Programma Leader 2014 – 2020 (Misura 19 del Piano di Sviluppo Rurale dell’Emilia Romagna) per lo sviluppo dell’Appennino Modenese e Reggiano. Si tratta di oltre 500 pagine, tra analisi socio economica del territorio, analisi dei punti di debolezza e di forza e delle minacce e delle opportunità, di individuazione dei bisogni prioritari, di descrizione della consultazione attivata e degli obiettivi e delle azioni prioritarie e del relativo Piano finanziario preliminare.

Il GAL è giunto all’elaborazione del nuovo programma attraverso una intensa attività di ascolto e di consultazione degli attori locali (imprenditori e tecnici di tutti i settori, amministratori pubblici, dirigenti di associazioni di categoria e del volontariato, ecc), in 18 incontri preparatori con gli stakeholders, in 11 focus group per l’individuazione dei bisogni prioritari, in 12 incontri pubblici di consultazione sulla bozza di strategia di sviluppo locale, in 6 riunioni per approfondire singole tematiche ed attraverso l’attivazione di un concorso di idee con la raccolta di ben 31 idee progetto.

Per lo svolgimento di tale attività di informazione e consultazione e per la elaborazione della strategia il GAL si è avvalso delle competenze di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, formato da CRPA S.p.A, dalla Coop. CAIRE e da Punto 3 s.r.l., dell’apporto della sua struttura tecnica e delle indicazioni del gruppo di progettazione, appositamente costituito, e del Consiglio di Amministrazione.

La proposta di Strategia di Sviluppo Lacale LEADER è stata infine approvata dalla Assemblea dei soci del 15 ottobre 2015.

La strategia proposta ruota intorno a due tematismi, scelti tra i 6 indicati dalla Regione: “Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, forestali, artigianali e manifatturieri)” e il “Turismo sostenibile”.

Essa si prefigge di qualificare/innovare le produzioni agroalimentari e consolidare la filiera forestale, rivolta ad una produzione energetica sostenibile e alla cura  del territorio. Inoltre vuole valorizzare l’offerta turistica sostenibile, organizzandola in reti di imprese con l’identità agroalimentare e ambientale al fine di proporre il territorio appenninico come destinazione privilegiata di una visita e scoperta esperienziale di sapori, ambienti incontaminati e ricchi di storia e cultura.

La Strategia, a questo fine, ha individuato alcune “linee strategiche” che costituiscano la guida per la elaborazione del Piano di Azione Locale, che è lo strumento operativo di individuazione dei progetti di intervento, sia pubblici che privati, e che verrà predisposto appena la Regione avrà approvato la Strategia inviata e concesso le relative risorse pubbliche, tra i 10/11 milioni di euro, indicativamente nel mese di marzo 2016.

Tali linee strategiche consentano di rendere “appropriata” la Strategia di Sviluppo Locale LEADER alle esigenze del territorio e consente l’integrazione con le altre programmazioni regionali e provinciali ed, infine, rendono evidenti le sue caratteristiche innovative, rispetto ai tradizionali interventi pubblici, e descrive il tipo di cambiamento che si vuole introdurre nel territorio dell’Appennino. Le “linee strategiche” individuate sono le seguenti:

  • Promuovere il consolidamento delle imprese agricole minori,
  • Introduzione di innovazione di prodotto e di processo nelle micro e piccole imprese manifatturiere di qualità,
  • Valorizzare talune risorse del bosco,
  • Riorientare e specializzare l’offerta turistica,
  • Incentivare la promozione e l’organizzazione di reti di imprese,
  • Promuovere la costituzione di nuove imprese,
  • Migliorare la vivibilità nei piccoli centri urbani per preservarli dal definitivo spopolamento.

Infine la Strategia darà spazio all’inserimento di giovani e donne nel tessuto produttivo, con una incisiva attività di sostegno alla creazione di nuova imprenditorialità individuale e collettiva, attraverso lo start up imprenditoriale e l’incentivazione della multifunzionalità e inclusione sociale rappresentato dall’agricoltura sociale e dalle esperienze della cooperazione di comunità.